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Scuola e autonomia differenziata: partecipatissima assemblea a Bari

Prosegue, intanto, la raccolta di firme nelle scuole e anche nelle piazze. Sabato 13 marzo appuntamento alle ore 17.00 in corso Vittorio Emanuele a Bari.

12/04/2019
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Venerdì 12 aprile a Bari i sindacati del comparto Istruzione e Ricerca, hanno incontrato centinaia di RSU e delegati di scuola tutti concordi nell’esprimere il netto dissenso nei confronti del progetto di autonomia differenziata, figlio di una visione egoista e autoreferenziale della crisi che rischia di abbattersi come un autentico terremoto sull’intero comparto dell’istruzione e ricerca.

La nostra campagna per fermare l’autonomia differenziata

Firma anche tu

Dai numerosi interventi è emersa netta e chiara la consapevolezza che regionalizzare la scuola pubblica significa:

  • introdurre Integrazioni salariali differenziate regionalmente;
  • Indebolire il Contratto nazionale dei lavoratori della scuola attraverso differenziazioni stipendiali e di lavoro;
  • Eliminare l’autonomia scolastica e consegnarla alla volontà politica regionale;
  • regionalizzare gli organici per assumere i docenti con regole variabili da regione a regione;
  • regionalizzare la dirigenza scolastica;
  • regionalizzare i fondi regionali per l’edilizia scolastica;
  • consentire che nascano istituti e studenti di serie A e di serie B a seconda della ricchezza delle Regioni;
  • Avere 20 sistemi scolastici, uno per ogni regione, con un inevitabile aumento del divario tra regioni più o meno ricche;
  • sottomettere le scuole alle scelte politiche ed economiche di ogni singolo Consiglio regionale;

sindacati e il mondo dell’associazionismo pugliese chiamano pertanto alla mobilitazione il mondo della scuola, dell’università e della società civile per fermare un disegno politico disgregatore dell’unità e della coesione sociale del Paese: la scuola della Repubblica, che esprime l’interesse generale del Paese, deve continuare a essere a carico della fiscalità generale nazionale.

Venerdì 17 maggio il comparto “Istruzione e Ricerca” si ferma perciò per uno sciopero unitario nazionale visto che il ministro Marco Bussetti non ha dato risposte esaustive in merito alla nostra piattaforma unitaria a cominciare dalle risorse. Chiediamo infine che il comparto “Istruzione e Ricerca” venga escluso da ogni tentativo di regionalizzazione e a tal fine abbiamo avviato anche una raccolta di firme nelle scuole e anche nelle piazze, cominciando con un banchetto sabato 13 marzo alle ore 17.00 in corso Vittorio Emanuele a Bari.

L’istruzione deve rimanere un sistema nazionale e non crediamo che i problemi si risolvano con il passaggio di competenze alle singole regioni, né che docenti e personale amministrativo possano essere pagati diversamente in base a dove lavorano. Temi come salario, diritto all’istruzione e stabilizzazione dei precari, riguardano l’Italia intera.

FLC CGIL, Claudio Menga
CISL Scuola, Roberto Calienno
UIL Scuola Rua, Giovanni Verga    
SNALS Confsal, Chiara De Bernardo
GILDA Unams, Francesco S. Capacchione

La conoscenza, l’istruzione e la ricerca
pubbliche sono alla base
del futuro del Paese.

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