
Docenti precari: attenzione ai 24 CFU necessari per partecipare al futuro concorso
Ancora non disponibili i settori disciplinari nei quali acquisirli: occorre attendere il decreto ministeriale


Il Decreto legislativo 59/17 sulla formazione inziale e il reclutamento del personale docente della scuola secondaria è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 16 maggio 2017.
Nel Decreto, tra le altre norme, sulle quali pubblicheremo un articolato commento, è previsto che per accedere ai futuri concorsi sia necessario possedere, oltre al titolo di studio richiesto, anche 24 CFU nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche. Non è più richiesta la certificazione del livello B2 in lingua straniera, che sarà verificata in sede di esame orale.
Sono esentati dal possesso di tali CFU:
- I docenti abilitati che, previa valutazione di una prova orale non selettiva, saranno inclusi in una graduatoria di merito regionale ad esaurimento finalizzata alle assunzioni in ruolo (dopo l’esaurimento di GAE e concorso 2016).
- I docenti con almeno 3 anni di servizio (di almeno 180gg) che potranno partecipare ad una sessione riservata del concorso (con una prova scritta in meno e una riserva di posti)
- I docenti che accedono alle classi di concorso degli ITP (tabella B), fino al 2024/2025
Gli altri docenti, per partecipare al concorso devono aver acquisito, o nel normale percorso universitario, o con ulteriori titoli accademici (dottorato, master, esami aggiuntivi o esami singoli, ecc.) i 24 CFU.
Il Decreto delegato prevede che i settori scientifico disciplinari (SSD) richiesti, le modalità per acquisirli e il costo, saranno definiti da un decreto del Ministro unitamente all’organizzazione della formazione inziale.
Sull’argomento è stato già chiesto (è stata anche presentata una interrogazione parlamentare) che si proceda in tempi rapidi in modo che al più presto siano noti gli SSD e si garantisca la possibilità di acquisirli, qualora mancanti, in tempo utile per il concorso previsto probabilmente nell’autunno 2018.
Per evitare speculazioni è opportuno stare molto attenti alle proposte che circolano e che millantano di essere autorizzati dal MIUR o di essere già a conoscenza degli SSD necessari: è opportuno aspettare il decreto per evitare di essere indotti in errore e affrontare spese che possono rivelarsi inutili o eccessive.
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