
Precari scuola: dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea chiediamo risposte chiare al Governo
La FLC CGIL pronta alla mobilitazione per il rispetto del contratto e del diritto alla stabilizzazione.


La Corte di Giustizia Europea ha deciso che i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato. La sentenza ha fatto da apripista alle speranze di centinaia di migliaia di precari che da anni con la loro professionalità e competenza fanno funzionare le scuole.
È necessario perciò che il Governo dia esito a quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2015 e sblocchi le procedure per la stabilizzazione senza chiedere sacrifici contrattuali ai precari; è necessario che il Governo concordi le procedure con le parti sociali perché si utilizzino le normative vigenti e non le alchimie penalizzanti dei diritti.
La FLC CGIL da sempre chiede un piano di stabilizzazioni per il personale docente ed ATA, per migliorare la qualità della scuola attraverso la continuità didattica e del servizio. Ma chiede anche la certezza dei diritti di chi, lavorando nella scuola con regolari contratti, si trova oggi nella condizione di dover elemosinare il pagamento dello stipendio, delle ferie non godute, delle posizioni economiche conquistate con regolare concorso. Il diritto contrattuale alle tutele e al salario sono alla base del lavoro come garantisce la Costituzione.
Al premier Renzi che afferma di voler ricominciare dalla Scuola per cambiare rotta, la FLC CGIL risponde che soltanto investendo nella scuola pubblica se ne può migliorare la qualità. Uno dei presupposti essenziali dell’investimento, la continuità didattica dei piani dell’offerta formativa, è garantito dalla stabilità del personale, ma soprattutto da un organico funzionale che consenta all’autonomia scolastica di dare risposte adeguate con strategie innovative.
Con un particolare accanimento contro i precari della scuola, si tenta di dimostrare che è eccessivo il numero di coloro che hanno diritto alla stabilizzazione. Si dimentica che molti precari delle Graduatorie ad esaurimento (GAE) sono vittima dei tagli agli organici che hanno impedito loro di avere una supplenza, che molti precari lavorano da anni nella scuola anche prima di potersi abilitare (PAS), che altri hanno risposto ai bandi per le abilitazioni (TFA) i cui numeri sono definiti da una serie di autorizzazioni, compresa quella della Corte dei Conti.
Si dimentica soprattutto che la scuola ha bisogno della professionalità dei precari. Non si possono dilazionare i tempi di un piano di stabilizzazione che riduca a numeri fisiologici l’uso ormai improprio dell’organico di fatto come smisurato contenitore di precarietà.
Ora il Governo convochi i sindacati e decida i tempi e le modalità per le stabilizzazioni. Le modalità sono quelle del Contratto nazionale del lavoro, fuori dal Contratto non c’è diritto.
Per questo la FLC CGIL, auspicando la solidarietà tra tutti i precari al di là della loro diversa collocazione nelle graduatorie, è pronta a scendere in piazza nella convinzione che la soluzione al problema del precariato è nell’occupazione per tutti.
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