
Come ti blocco la riforma: 1. L'innovazione nella scuola dell'infanzia
Per dare strumenti di una informazione più completa pubblichiamo delle schede che illustrano i Decreti ritirati dal neo Ministro Moratti


Per dare strumenti di una informazione più completa pubblichiamo delle schede che illustrano i Decreti ritirati dal neo Ministro Moratti.
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Il decreto 91/2001 consente alle scuole dell'infanzia statali e paritarie, che decidono di aderire autonomamente, di intraprendere un percorso triennale di riflessione , innovazione e riorganizzazione in ordine ad alcuni punti nodali per lo sviluppo e la qualificazione della scuola dell'infanzia.
In sintesi il decreto offre :
- punti di riferimento nazionali per attuare l'autonomia organizzativa e didattica delle singole scuole,monte ore annuale, quota nazionale e quota locale;
- possibilità di costruire in maniera partecipata e condivisa standard di qualità del servizio educativo (numero dei bambini per sezione, ore di compresenza dei docenti) coerenti con le indicazioni educative degli Orientamenti91;
- potenziamento delle risorse dedicate alla formazione in servizio per aiutare i docenti nei processi di attuazione e sviluppo delle innovazioni e per il miglioramento e la crescita professionale;
- la possibilità di avviare una ricerca e monitoraggio del grado di effettiva attuazione degli Orientamenti 91, nella prospettiva di una loro evoluzione e rielaborazione partecipata, nell'ambito di un percorso formativo unitario dai 3 ai 18 anni;
- l'occasione importante per responsabilizzare dirigenti scolastici, insegnanti, collaboratori in azioni professionali che diano visibilità e sostegno alla scuola dell'infanzia, a partire dalla nuova realtà degli istituti comprensivi ;
- l'attivazione di strutture regionali per il coordinamento e monitoraggio delle politiche scolastiche nel settore, caratterizzato da una presenza pluralistica di soggetti e istituzioni;
Il ritiro del decreto comporta nei fatti:
- la mancata attivazione di 500 nuove sezioni, che non solo disattende gli obiettivi della L.30/2000, ma impedisce di fatto la generalizzazione e la qualificazione della scuola dell'infanzia statale ;
- il rallentamento della definizione di regole condivise , gli standard qualitativi, per l'effettiva attuazione del sistema nazionale integrato , non sostenendo quindi la qualificazione delle scuole paritarie;
- la messa in discussione del diritto dei bambini dai tre ai sei anni di poter usufruire di un servizio educativo di qualità, con il perdurare del fenomeno insopportabile delle "liste d'attesa"(mancata accoglienza delle richieste di iscrizione e frequenza);
- ritardi e incertezze per un effettivo sviluppo dell'autonomia scolastica e per le connesse possibilità di crescita delle professionalità degli operatori e delle responsabilità delle famiglie e della comunità;
In definitiva il ritiro del decreto riguardante l'innovazione nella scuola dell'infanzia comporta un arresto nel processo di consolidamento e sviluppo del settore, con il rischio evidente di produrre un arretramento nei livelli qualitativi fin qui realizzati dalla scuola dell'infanzia italiana e riconosciuti a livello internazionale. Questo non giustificato provvedimento offre un preciso segnale di disimpegno e disattenzione nei confronti della professionalità di tanti insegnanti,che pur in chiusura di anno scolastico si erano prodigati nel presentare i progetti di adesione al decreto 91/2001, e di disattenzione ai diritti dei bambini di avere garantita una scuola dell'infanzia qualitativamente all'altezza dei loro diritti di formazione .
Roma, 5 luglio 2001
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