
CRA: comunicato del Coordinamento
Subito una sessione di confronto e contrattazione per risolvere entro febbraio i problemi di professionalità, inquadramento definitivo e applicazione dei contratti a partire dalle questioni salariali


Comunicato del coordinamento nazionale CRA
LA FRANCHIGIA E’ FINITA
Subito una sessione di confronto e contrattazione per risolvere entro febbraio i problemi di professionalità, inquadramento definitivo e applicazione dei contratti a partire dalle questioni salariali
La CGIL, come è a tutti noto, ha sostenuto fin dal suo avvio (il lontano 1999,ma la sue battaglie per la riforma sono di ben più antica data) con puntuali proposte, impegno testardo, una lunga ininterrotta serie di denunce, iniziative e lotte, la riforma della "ricerca in agricoltura", finalmente, in fase di attuazione.
Sono a tutti note le sue posizioni, il cui tratto peculiare è sempre consistito nell’intreccio stretto tra l’affermazione e tutela dei diritti e della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, con la costruzione di una struttura scientifica di alto profilo e qualità.
Ed è noto il lungo ed impegnativo percorso seguito.
Un percorso che si è snodato attraverso una serie di qualificati convegni, dibattiti, incontri e confronti ed una altrettanto lunga serie di iniziative di mobilitazione e di lotta per rivendicare, risorse adeguate, l’accelerazione dei processi di riforma, il riconoscimento di indiscutibili diritti maturati da tutte le lavoratrici e lavoratori degli istituti coinvolti.
Anche per questa nostra costante azione non sono pochi i passi in avanti fatti sul terreno della costruzione degli organi indispensabili per l’avvio concreto della riforma e di alcune scelte strategiche quali il ripristino della componente elettiva della comunità scientifica interna nel consiglio dei dipartimenti, cassata dalla L137 del 2002 ( riforma della Riforma targata Alemanno). E non abbiamo mancato di registrarli e darne atto a tutti gli attori.
Questo processo complesso e difficile richiedeva, però, una maggiore coerenza e assunzione di responsabilità di tutti (sindacati, c.d.a., ministro) sul punto nodale costituito dall’intreccio inscindibile tra il pieno riconoscimento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, la valorizzazione della loro professionalità e la definizione e costruzione di una struttura scientifica di alto profilo e qualità.
Questo nesso, per noi assolutamente indiscutibile, appare oggi seriamente compromesso per responsabilità precise delle controparti, Ministro Alemanno in testa.
Proprio il ministro, ad esempio, che fa parte di un governo che non esita a colpi di maggioranza a cancellare leggi e a farne nuove per annullare processi a tutela di alcuni suoi autorevoli membri e/o di amici e sodali, o a disarticolare il sistema di tutele conquistato da chi vive del proprio lavoro in 50 anni, nonchè la stessa Costituzione della Repubblica, non ha trovato il modo di far passare alcune piccole modifiche,a tutti note, come si era impegnato a fare con noi e pare con lo stesso CDA, che avrebbero attualizzato nelle scadenze il 454/99 e reso giustizia ad un gruppo di lavoratrici e lavoratori che, pur avendone maturato i requisiti, restano esclusi dall’immissione nei ruoli del CRA.
Contraddittoria e grave è anche la posizione, in materia di diritti, della direzione generale,(peraltro su tanti punti attenta e sempre disponibile all’ascolto) del presidente ( per quanto se ne sa) e della stesso CDA.
Oggi si ripropone, la negazione ai ricercatori e tecnologi appartenenti ai ruoli organici degli Istituti (Apicoltura, Pioppicoltura, UCEA, Lab. Idrobiologia, Servizi Controllo Vivai etc) che nel CRA si sono aggiunti agli ex IRSA, ma non solo a questi, del diritto a partecipare alla competizione per l’elezione dei cinque membri del Consiglio dei Dipartimenti, espressione della comunità scientifica interna.
Il copione ripropone, con le dovute differenze, quanto già avvenuto per le elezioni delle RSU con lo scippo, attraverso logiche e pratiche da azzeccagarbugli, del diritto di voto ad oltre 400 lavoratrici e lavoratori.
Per questo motivo la FLC CGIL non ha firmato l’accordo relativo al disciplinare che regolamenta le elezioni della componente della comunità scientifica interna del CRA nel consiglio dei dipartimenti.
Uno strumento verso il quale mantiene alcune riserve, come risulta dai verbali di riunione, non secondarie, ma che ha contribuito a costruire, in un confronto largo.
Il punto dirimente per la non firma dell’accordo è stato, per la FLC CGIL, quello relativo al rifiuto dell’Amministrazione slittare di 45 giorni la data del voto, per consentire al CRA di effettuare la verifica di professionalità di cui all’art.9 comma 5 del dlgv 454/99 e garantire la partecipazione al voto a tutti coloro che dalla verifica risulteranno possessori della professionalità e dei titoli per essere riconosciuti ricercatori e tecnologi e ad essere successivamente inquadrati, in via definitiva, in tali profili professionali, con le modalità previste dal citato decreto. Dopo aver tenuto mesi ed anni gli Istituti ed i dipendenti degli stessi in un limbo demotivante e penalizzante, per costruire assetti e garantire spazi attraverso patteggiamenti di varia natura, oggi ci si dice che non si possono aspettare 45 giorni per garantire il riconoscimento, attraverso la verifica prevista dalla legge,della professionalità di tanti lavoratori e lavoratrici e garantire loro i diritti conseguenti. Non è tollerabile!
E non è più tollerabile una gestione che utilizzando permanentemente le categorie della "emergenza", della "urgenza" e della "accelerazione" per fare presto, accantona o cancella diritti e mantiene personale ed istituti in una permanente situazione di incertezza,ansia e tensione
La FRANCHIGIA, che responsabilmente si concede quando si aprono fasi nuove e complesse, è durata anche troppo.
Per noi, comunque, è finita.
I problemi di tutti i lavoratori e lavoratrici del CRA devono tornare al centro dell’attenzione a cominciare dalla:
- verifica della professionalità di cui sopra;
- tipologia contratti a tempo determinato
- posizione dei 151. isti di cui al comma 8 dell’art. 9 del 454/99;
- questioni degli inquadramenti ex RUT;
- di applicazione piena dei contratti in vigore ( per i liv.IV-IX, i Ric eTec, la Dirigenza Amministrativa) quali il trattamento accessorio,l’organizzazione del lavoro, i carichi di lavoro, gli incarichi di responsabilità, la mobilità interna ed esterna, le procedure per il passaggio dagli Istituti al CRA, le condizioni di vita e di lavoro in alcuni Istituti, a cominciare dall’ISPORT di Pontecagnano, etc.
Su questi ed altri problemi la FLC CGIL, ritiene che si debba andare all’apertura di una sessione di confronto e contrattazione con l’ Amministrazione del CRA che, sulla base di proposte e posizioni definite, possibilmente, in maniera unitaria, sciolga i nodi di fondo entro il prossimo mese di febbraio.
In quest’ottica e per rispettare i tempi, diventa necessario un incontro con l’amministrazione, entro i prossimi giorni per definire i criteri su cui deve effettuarsi la verifica di professionalità di cui al citato comma 5 dell’art 9 del dlgv 454/99 .
Roma, 25 gennaio 2005
Coordinamento Nazionale
CRA - FLC - CGIL
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