
CSPI: emesso il parere sulle procedure dei prossimi corsi di specializzazione su sostegno
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha esaminato il decreto ministeriale che disciplina la procedura dei corsi di specializzazione, fornendo importanti indicazioni per migliorare il provvedimento.


Nell’adunanza plenaria dell’11 dicembre 2018 il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha esaminato la bozza di decreto ministeriale che regolamenta le future procedure dei corsi di specializzazione su sostegno.
Il Consiglio ha rilevato come il provvedimento in esame si inserisca in un contesto di fortissima incertezza normativa nel quale insistono sistemi di reclutamento e di formazione iniziale non conciliabili. Oltretutto al quadro normativo già di per sé complesso si aggiungono le previsioni contenute nel DDL di Bilancio, che modificano ulteriormente quanto previsto sino ad oggi.
Il CSPI, comunque, ritiene che questo quadro normativo ancora in via di evoluzione non debba influire negativamente sulla possibilità di ampliare la platea dei partecipanti. Ciò alla luce del rilevante bisogno delle scuole di docenti specializzati che richiede l’urgenza di attivare nuovi percorsi di specializzazione oltre che un consolidamento dell’organico, in termini quantitativi e di qualificazione professionale.
Rispetto all’articolato le proposte di modifica riguardano:
- l’abolizione delle date uniche nazionali delle prove per ciascuno dei quattro indirizzi di specializzazione (sostegno infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), così da permettere agli Atenei di predisporre le procedure di selezione con tempistiche adeguate alle esigenze di ogni realtà. In questo caso a livello nazionale verrebbe fissato il termine ultimo entro cui completare le prove selettive in tutti gli atenei. Rimane ferma la previsione di date distinte per le prove afferenti i diversi ordini di scuola, al fine di garantire ai candidati la possibilità di partecipare a tutte le procedure per cui hanno titolo.
- nei titoli di accesso l’integrazione del diploma sperimentale psico-pedagogico, che è stato tra l’altro riconosciuto come titolo valido per l’accesso al concorso straordinario della scuola primaria e dell’infanzia.
- la possibilità di accedere al corso per coloro che siano in possesso di laurea o titoli accademici equipollenti, o di titolo di istruzione secondaria di secondo grado valido per l’accesso agli insegnamenti tecnico-pratici di cui alla tabella b del DPR 19/2016, purché congiunti, o al possesso dei 24 cfu (art.5 comma 1, lettera b), o di 36 mesi di servizio.
- l’ammissione con riserva per coloro che hanno conseguito l’abilitazione all’estero, in attesa che il titolo venga riconosciuto.
- l’ammissione in soprannumero per coloro che si siano iscritti al percorso in virtù di provvedimenti cautelari giudiziari e abbiano concluso positivamente il corso di specializzazione, con riconoscimento dei crediti maturati a fronte delle attività formative svolte e delle prove eventualmente sostenute.
Il CSPI ha approvato il parere a maggioranza con un voto contrario.
Come FLC CGIL riteniamo che le integrazioni al DM proposte dal CSPI siano volte a migliorare la procedura che regolamenta i corsi di specializzazione su sostegno.
Sottolineiamo che varare una norma che consente l’accesso alla specializzazione su sostegno solo gli abilitati, quando nel DDL Bilancio si prevede l’accesso ai laureati con i 24 CFU, ci sembra una scelta contraddittoria oltre che non condivisibile, pertanto è auspicabile l’allargamento della platea dei partecipanti.
Importante anche il richiamo del CSPI alla necessità di consolidare gli organici di sostegno, un tema su cui siamo già intervenuti, con la richiesta di trasferire nell’organico di fatto gli oltre 41.000 posti in deroga autorizzati quest’anno.
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