
Dirigenti scolastici: Il dibattito in Consulta nazionale della Cgil Scuola del 1 ottobre
Il giorno 01/10/98 si è tenuta a Roma in sede nazionale la riunione della Consulta dei Dirigenti scolastici con all’ordine del giorno il contratto e l’area contrattuale dei dirigenti scolastici, dimensionamento delle unità scolastiche e mobilità, corso di formazione, attività della Consulta e del Coordinamento Nazionale dei Dirigenti scolastici Cgil, Cisl Uil Scuola.


Il giorno 01/10/98 si è tenuta a Roma in sede nazionale la riunione della Consulta dei Dirigenti scolastici con all’ordine del giorno il contratto e l’area contrattuale dei dirigenti scolastici, dimensionamento delle unità scolastiche e mobilità, corso di formazione, attività della Consulta e del Coordinamento Nazionale dei Dirigenti scolastici Cgil, Cisl Uil Scuola.
Hanno partecipato rappresentanti del Piemonte, Lombardia, veneto, Trentino, Emilia, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia ed è intervenuto nel corso del dibattito il Segretario Generale Enrico Panini.
E’ stato sottolineato come, con l’inizio dell’anno scolastico, stanno venendo a maturazione alcuni processi che, addentrandosi tutti in un breve arco temporale, creano un sovraccarico di lavoro non indifferente e prefigurano, se non opportunamente fronteggiare, situazioni che sono ben lontane dal nostro concetto di autonomia laddove essa si concretizzi come decentramento di incombenze amministrative piuttosto che come reali capacità progettuali sul piano formativo. Per quanto riguarda la situazione contrattuale la Consulta ha valutato positivamente l’apertura del tavolo di area dei Dirigenti scolastici e la presenza dell’ANP al tavolo delle trattative dove, come si sa, partecipa anche l’Andis associata alle OO.SS. confederali. Si è sottolineata la necessità che quanto si va delineando al tavolo generale venga riportato al confronto con i D.S. almeno per quanto riguarda quelle parti che si ritengono di immediata pertinenza dei compiti del D.S. come i servizi minimi, i permessi brevi, le figure docenti, la valutazione.
E’ stato ribadito l’impegno che in sede di trattativa in questo biennio contrattuale l’area dei D.S. non solo riesca ad ottenere quanto dovuto con il contratto integrativo sul piano economico, ma, in conformità con quanto contenuto nell’atto di indirizzo all’Aran, si definisca la distinta area contrattuale costruendo istituti specifici che ne siano prefigurazione. Da ciò l’impegno ad individuare norme distinte di area scorporandole dalle norme comuni e ad ottenere risultati sull’orario, la mobilità (su questo punto la Consulta ha approvato un documento già trasmesso alle strutture territoriali), la formazione, l’indennità di direzione. Su altre materie, come le figure docenti o la valutazione, si ritiene che esse debbano essere affrontate nelle sedi proprie, quelle legislative e regolamentari, pena il rischio dell’impugnazione presso gli organi di controllo.
Per quanto concerne le RSU si ritiene importante eleggerle e costruirle a livello di scuola, ma se il dibattito e il confronto intersindacale dovessero concludersi con una definizione elettorale di livello provinciale, rimane comunque l'impegno delle Consulte territoriali di partecipare con i propri rappresentanti e candidati.
Nel suo intervento il Segretario Generale E. Panini ha inquadrato l’attuale fase contrattuale in un momento assai difficile ed incerto politicamente a fronte di risultati importanti circa gli stanziamenti ottenuti per l’impegno diretto della Confederazione e del Sindacato scuola Cgil.
Oggi l’Amministrazione sembra impegnata a difendere con il suo apparato il diritto di ingerenza nelle singole scuole con le sue circolari sfornate a getto continuo su ogni materia che sembrano avere l’unico scopo di certificare l’esistenza in vita delle Direzioni e degli Uffici.
La Cgil Scuola chiede una rapida chiusura del contratto che si sta protraendo troppo nelle trattative e una immediata apertura del contratto integrativo, non solo per affermare un diritto di risarcimento per il surplus di lavoro che si è scaricato nelle scuole in questi anni ma anche per prefigurare una linea di sviluppo nel senso del riconoscimento dei diversi lavori e impegni erogati nelle scuole.
Occorre sviluppare e rafforzare poi il lavoro della Consulta e l’attività di Coordinamento Nazionale Unitario confederale dei D.S. Attraverso questi strumenti si può andare avanti nella costruzione di una maggiore visibilità e valorizzazione di questa figura. Per quanto riguarda il versante organizzativo interno è possibile impiantare una rete di riferimenti in tutte le province da raggiungere con mezzi veloci di comunicazione per superare l’isolamento dei nostri delegati di Consulta regionali e provinciali. Il coordinamento che con il suo periodico che arriva in tutte le scuole d’Italia è rimasto l’unico strumento in campo per tutti i D.S. del Paese deve conoscere una fase di ulteriore espansione nei territori e deve affinare la sua capacità di proposta e di intervento nell’ambito dei sindacati e fuori. In questo modo si darà maggiore visibilità all’area dei D.S. Tale area deve rimanere nel sindacato scuola (il quale comunque mantiene la titolarità contrattuale essendo un sindacato verticale e non di mestiere) e deve rafforzare anche organizzativamente –e di questo si discuterà anche nel prossimo congresso- la sua presenza e la sua specificità.
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