
Percorsi formativi da 5 CFU per i vincitori del concorso straordinario bis: le telematiche non sono l’unica possibilità. Nel Lazio i corsi costeranno 150 euro
La FLC CGIL sta chiedendo agli Uffici Scolastici Regionali di sollecitare le università affinché pubblichino informazioni sui corsi e prevedano costi calmierati per i corsi da 5 CFU.


Il concorso “straordinario bis” vedrà complessivamente l’assegnazione di 14.420 cattedre a livello nazionale nell’ambito della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Il regolamento del concorso, il DM 108 del 28 aprile 2022, prevede che i vincitori della procedura vengano assunti con contratto a Tempo Determinato, con scadenza 31 agosto, e seguano un percorso formativo basato su due passaggi:
- l’anno di formazione e prova, regolato dal DM 226 del 16 agosto 2022
- un percorso formativo da 5 CFU (40 ore) organizzato in collaborazione con le università che si concluderà entro il 15 giugno 2023
Le attività formative previste sono organizzate in tre aree tematiche:
- Formazione sulle dimensioni culturale-disciplinare, metodologico-didattica, e formativo-professionale (3 CFU – MPED/03 DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE)
- Formazione sulle dimensioni organizzativa e istituzionale-sociale – (1 CFU - SPS/07 - SOCIOLOGIA GENERALE)
- Elaborazione di un bilancio delle competenze e di un conseguente progetto di sviluppo individuale (1 CFU – MPED/04 PEDAGOGIA SPERIMENTALE)
Le competenze acquisite saranno verificate mediante un esame orale sui contenuti del corso.
L’esame orale valuterà la padronanza dei contenuti, l’utilizzo di appropriate definizioni e riferimenti teorici, la chiarezza dell’esposizione, il dominio del linguaggio specialistico e si intende superata dai candidati che conseguono una valutazione positiva.
Trasformazione del contratto a tempo indeterminato: il docente che supera il percorso formativo da 5 CFU e il percorso annuale di formazione iniziale e prova è assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo, con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2023, o, se successiva, dalla data di inizio del servizio.
In queste settimane in diverse regioni si sta concludendo la fase di individuazione dei vincitori e l’assegnazione alle sedi di sevizio, per questo come FLC CGIL stiamo sollecitando gli Uffici Scolastici Regionali e i principali Atenei statali presenti sui territori affinché pubblichino indicazioni in merito ai percorsi formativi. Infatti abbiamo rilevato come alcune Università telematiche abbiano tempestivamente presentato pacchetti formativi relativi ai 5 CFU anche piuttosto esosi, ed è evidente che data la natura obbligatoria del percorso l’offerta formativa proposta ai vincitori del concorso deve vedere anche un impegno delle Università statali e costi calmierati.
In questa direzione si è speso anche l’USR Lazio, che il 26 ottobre ha pubblicato un avviso con cui comunica che:
- le Università della Regione aderenti al Comitato Regionale di Coordinamento delle Università del Lazio (CRUL) si faranno carico dello svolgimento del Percorso di formazione e prova conclusiva di cui all’art.18 del D.M. n. 108 del 28.04.2022
- renderanno al più presto pubblici nei loro siti tempi e modalità di svolgimento dei corsi che avranno avvio non prima di di gennaio 2023 per concludersi come previsto dalla norma non oltre il 15 giugno 2023
- prevederanno un costo massimo di iscrizione (tasse incluse) che non supererà i 150,00 euro per ciascun/a docente che vi prenderà parte
Si tratta di un’indicazione importante, che auspichiamo venga seguita anche in altre regioni, come da noi sollecitato.
Purtroppo su questo percorso formativo stiamo rilevando come ogni regione proceda in ordine sparso, senza un coordinamento nazionale. Un limite che registriamo su tutte quelle procedure, come quelle relative all’attuazione della riforma del reclutamento prevista nel PNRR, che chiamano in causa competenze a cavallo tra i due Ministeri: quello dell’Università e Ricerca e quello dell’Istruzione. Un segnale inequivocabile della necessità di un coordinamento tra questi settori che non può essere omesso se si intende dare finalmente avvio ai percorsi formativi abilitanti previsti dal Dlgs 59/2017 riformato la scorsa primavera.
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