
Documento del direttivo nazionale del coordinamento Cgil-Cisl-Uil del 19.2.1999
Il coordinamento nazionale dei Dirigenti Scolastici Cgil Cisl Uil denuncia i gravi problemi che sta determinando l'attuazione dei piani di dimensionamento della rete scolastica.


Il coordinamento nazionale dei Dirigenti Scolastici Cgil Cisl Uil denuncia i gravi problemi che sta determinando l'attuazione dei piani di dimensionamento della rete scolastica.
L'affidamento della responsabilità dei piani alle Regioni e alle autonomie locali, che risponde ad una prospettiva condivisibile di decentramento dei poteri dello Stato e di valorizzazione delle autonomie territoriali, non avendo definito con chiarezza il ruolo e i compiti dell'amministrazione scolastica, rischia di far prevalere logiche puramente organizzativistiche, in alternativa a specifiche esigenze della scuola e di una equilibrata offerta formativa del territorio, per un sistema di istituzione che il legislatore ha voluto di carattere nazionale e a responsabilità statuale.
La forte presenza di modelli verticali nella scuola dell'obbligo, alcuni accorpamenti impropri di segmenti del sistema, al solo fine di raggiungere le dimensioni previste dalla norma, l'esclusione dell'E.D.A. dal computo degli studenti, il superamento di alcune di alcune scuole-polo che storicamente raggruppavano esperienze particolarmente significative (ad esempio i poli ospedalieri) possono introdurre elementi distorsivi nel sistema, che si ritiene responsabilità del MPI dover impedire, nel rispetto dei tempi previsti per il dimensionamento.
Per queste ragioni il Coordinamento Nazionale dei dirigenti scolastici impegna le Segreterie Nazionali Cgil - Cisl - Uil Scuola a richiedere al Ministro un intervento presso le Regioni, in quanto responsabili in ultima istanza dell'approvazione dei piani, al fine di ricondurre questo ridisegno del sistema scolastico ad una coerenza e ad una omogeneità di orientamento ù, che individuino la scuola e le sue esigenze come assoluta priorità, superando le logiche ad essa estranee, che in molti casi sembrano prevalere.
L'assenza di un governo complessivo e di un ruolo forte da parte del MPI, rispetto a questo processo, produce inoltre effetti pesantemente negativi sul personale.
Le mobilità dei dirigenti scolastici indotta dal dimensionamento, la contrattazione del numero delle istituzioni scolastiche rischiano di determinare una perdita di titolarità ed un conseguente soprannumero dei dirigenti che, se circoscritto ad alcuni ambiti territoriali, risulta comunque non coerente con una gerarchia di diritti consolidati.
Pertanto, il coordinamento ritiene necessario ed urgente che da parte del Ministero si diano i dovuti affidamenti rispetto alla corretta attuazione del D.Lvo 59/98, in ordine all'attribuzione della qualifica dirigenziale, avendo assolto gli obblighi relativi ai corsi di formazione.
Ciò anche al fine di scongiurare un contenzioso inevitabile e dagli effetti ulteriormente distorsivi, rispetto ad un processo di dimensionamento del sistema di per sé coerente con le esigenze dell'autonomia scolastica , ma che si sta realizzando senza quel ruolo di governo e di codeterminazione delle decisioni, che pure sarebbero stati doverosi da parte di un'amministrazione scolastica responsabile, comunque deputata dalla legge stessa ad esercitare una competenza, non delegata, relativa alla definizione degli organici. (approvato all'unanimità)
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