
Filiera formativa tecnologico-professionale: pubblicato il Decreto ministeriale sulla sperimentazione per l’anno scolastico 2025/2026
Sul sito del Ministero dell’Istruzione il provvedimento è stato pubblicato in data 2 gennaio 2025


In data 2 gennaio 2025 è apparso sul sito del Ministero il Decreto ministeriale 256 del 16 dicembre 2024 attuativo dell’art. 25 bis, comma 2 del DL 144/2024 relativo alla sperimentazione della filiera formativa tecnologico professionale (cosiddetto 4+2) per l’anno scolastico 2025-2026 di cui avevamo già dato precedentemente notizia e che preannuncia (Art. 3 comma 1) i contenuti dell’apposito avviso nazionale di selezione pubblica.
Ricordiamo che il 6 settembre 2024 è già entrata in vigore la Legge 121 dell'8 agosto 2024, che ha integrato il decreto-legge n. 144 del 2022 con l’articolo 25-bis, istitutivo della filiera formativa tecnologico-professionale, eppure si è resa necessaria la via del rinnovo della sperimentazione tracciata dal nuovo DM n. 256/24 per dare continuità al piano nazionale di sperimentazione della filiera tecnologico-professionale dopo il fallimentare avvio del modello 4+2 nelle iscrizioni per l’a.s. 2024/2025 varato lo scorso anno scolastico con analogo provvedimento (DM 240 del 7 dicembre 2023).
La rinnovata sperimentazione, quindi, nonostante l’entrata in vigore della Legge 121 dell'8 agosto 2024, – i cui contenuti avevamo già anticipato - come da noi previsto si rende necessaria nelle more:
- dell’attuazione del comma 8 dell’art. 25-bis del decreto-legge n. 144/2022 (relativo alla definizione dei criteri di adesione per la stipula degli accordi di reti regionali)
- dell’attivazione di quanto previsto dal comma 4 lettera b) del medesimo art. 25 bis (relativo all’ istituzione di un sistema di valutazione dell’offerta formativa erogata dagli istituti regionali basato sugli esiti delle rilevazioni degli apprendimenti predisposte da INVALSI.
La delegazione della FLC CGIL all’interno del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha ribadito la propria contrarietà rispetto al rinnovo della sperimentazione del modello 4+2. sebbene l’organismo abbia espresso a maggioranza il parere favorevole citato nelle premesse del DM n. 256/2024.
Ricordiamo, infine, che per l’attivazione dei percorsi formativi della filiera tecnologico-professionale serve la delibera degli organi collegiali (art. 5 comma 2 del Decreto) e che, nonostante le indebite pressioni sui collegi dei docenti di cui abbiamo avuto notizia, mai come ora diventa dirimente il ruolo e il protagonismo degli organi collegiali a difesa del compito di promozione generale assegnato alla scuola dalla Costituzione poco compatibile con la diminuzione della qualità dell'offerta formativa conseguente dall'attivazione di percorsi quadriennali sperimentali e dall’adesione alla filiera formativa tecnologico-professionale di cui al DM n. 256 del 16 dicembre 2024.
Tale impegno diventa ancora più importante, laddove si consideri che in VII Commissione della Camera è depositata la proposta di legge A.C. 1739 di Delega al Governo per il parziale riordino del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione con la previsione della durata quadriennale di tutti i corsi di studio del secondo ciclo.
Soltanto con l’impegno collettivo e generale potremo arginare il tentativo, sempre più evidente, da parte di questo Governo di destrutturazione complessiva del sistema nazionale di istruzione attraverso un processo di
- regionalizzazione e di ridimensionamento dell’autonomia scolastica,
- subordinazione ai bisogni formativi del sistema imprenditoriale declinati, per giunta, in chiave localistica,
- inserimento di enti di formazione privati nella programmazione di percorsi formativi finora di competenza esclusivamente statali,
- sperimentazione di un percorso che lascia intravedere una riforma sostanziale e complessiva dell’istruzione secondaria statale e regionale, con ricadute anche sulla formazione terziaria, visto che introduce forme di accesso diretto all’ITS Accademy.
La FLC CGIL, con coerenza conferma, ancora una volta, la propria contrarietà rispetto alla sperimentazione del modello 4+2 introdotto con la filiera e preannuncia che sosterrà tutte le iniziative volte a bloccare l’iter di un percorso che, ancora una volta, verrà innanzitutto arginato dalla gran parte della comunità educante nel Paese.
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