
Gite scolastiche e docenti-poliziotti: la nota del MIUR va ritirata. La sicurezza non si garantisce con la burocrazia
Alla scuola si chiede di tutto, di assolvere funzioni improprie a copertura di insufficienze o inefficienze familiari, sociali o statali. Mancava solo la funzione di polizia. Ora c’è. La nostra scheda di approfondimento.


Una singolare nota ministeriale 3 febbraio 2016, con un allegato vademecum stilato dalla Polizia stradale, e diramata alle scuole dalla Direzione generale per lo studente del MIUR assegna ai Dirigenti Scolastici e soprattutto ai Docenti alcune funzioni di controllo in materia di sicurezza stradale durante le gite scolastiche che francamente hanno quasi dell’assurdo se non del ridicolo. Per questo tale nota va ritirata. E vediamo perché.
La nostra scheda di lettura
In sostanza, da un accordo fra MIUR e Ministero dell’Interno, la nota dice che i docenti nel corso del viaggio devono “verificare l’idoneità e la condotta del conducente e l’idoneità del veicolo”. Poi nel vademecum della polizia stradale si entra nel dettaglio. E allora i docenti:
- “devono prestare attenzione al fatto che il conducente non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità”,
- devono prestare attenzione al fatto che “egli non può fare uso di apparecchi radiotelefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare”;
- devono sapere “che il conducente di un autobus deve rispettare il periodo di guida giornaliero, il periodo di guida settimanale e bisettimanale, fruire di pause giornaliere e di riposo giornaliero e settimanale”;
- debbono “prestare attenzione alla velocità tenuta, che deve sempre essere adeguata alle caratteristiche e condizioni della strada, del traffico e ad ogni altra circostanza prevedibile (9), nonché entro i limiti prescritti dalla segnaletica e imposti agli autobus: 80 km/h fuori del centro abitato e 100 km/h in autostrada”.
Inoltre “in maniera empirica si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l'usura dei pneumatici, l'efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori”.
Ci fermiamo qui per accompagnare la richiesta di ritiro di tale nota con qualche considerazione.
Il sovraccarico funzionale delle istituzioni scolastiche e dei docenti è ormai diventato insostenibile. Ogni male della società viene scaricato sulle spalle degli insegnanti. Non vi è settore che non richieda l’intervento salvifico della scuola, dall’alimentazione alla sicurezza stradale, dall’ambiente alla droga ecc. ecc.
Tutto ciò farebbe onore alla nostra docenza se non nascondesse una realtà diversa: il ritiro dello Stato dalle sue funzioni fondamentali. E se c’è una funzione fondamentale è quello della sicurezza.
Questa nota sembra dire: non abbiamo capacità di controllo, non possiamo spendere di più per la polizia, ci pensino le scuole. È esattamente quello che non si deve e non si può fare.
La sicurezza anche per noi è al primo posto. Per questo, se non vogliamo che i docenti smettano di organizzare gite scolastiche e viaggi di istruzione, se non vogliamo danneggiare anche il settore e, soprattutto, se vogliamo continuare ad offrire ai nostri ragazzi le opportunità culturali che gite e viaggi possono offrire, si ritiri la nota e si prendano altre misure (controlli preventivi da parte di specialisti, massimali assicurativi, meno burocrazia).
Il docente accompagnatore, in occasione dei viaggi di istruzione, assume un impegno totalizzante della durata di 24 ore giornaliere, giorni festivi compresi, senza aver diritto ad alcun tipo di indennità o di riconoscimento per il lavoro svolto oltre l’orario contrattuale. E questo è un fatto indecoroso che non succede in nessun altro settore pubblico o privato. È arrivato il momento di dire basta a ogni altra responsabilità che è lontana dal profilo educativo specifico della docenza.
Il Miur ritiri la circolare e apra un serio confronto con le parti sociali sulla valorizzazione professionale degli operatori scolastici, subissati da carichi di lavoro e responsabilità fuori controllo.
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