
Il contratto integrativo difende i diritti dei lavoratori: importante sentenza a Lecce
Sono sempre più numerosi i casi in cui i giudici ribadiscono che pagare i compensi senza contratto è comportamento antisindacale ai sensi dell’art. 28 della legge 300/70 (statuto dei lavoratori).


La FLC Cgil di Lecce, insieme a Cisl Scuola e Uil Scuola hanno riportato una importante vittoria ottenendo la condanna per comportamento antisindacale dell’Amministrazione scolastica che aveva ripartito il fondo in assenza del contratto integrativo di istituto.
Nel caso specifico, il Tribunale di Lecce con sentenza n. 6361/06 del 22 luglio 2006, ha condannato la dirigenza scolastica per aver ripartito il fondo in base alla sola delibera del C.I.
Lascia esterrefatti il comportamento dell’amministrazione scolastica che a distanza di 5 anni, nelle scuole il fondo si contratta dal settembre 2001, ricorre ancora al Consiglio di Istituto per avere l’avvallo su decisioni che invece attengono l’ambito sindacale.
L’Avvocatura dello Stato, che ha difeso in giudizio l’amministrazione scolastica, aveva sostenuto che non sussisteva nessun comportamento antisindacale nella vicenda ma piuttosto un dissenso tra le parti che poteva ritenersi cessato dopo la delibera di ripartizione del fondo adottata dal consiglio di Istituto.
Il giudice invece è stato di diverso avviso e nell’accogliere il ricorso dei sindacati confederali ritenuto il comportamento dell’ amministrazione scolastica e del C.I., fortemente lesivi delle prerogative sindacali. Per il giudice è sbagliata l’estromissione del sindacato dalle decisioni sull’utilizzo delle risorse.
“ L’avere in altre parole, del tutto pretermesso, le parti sindacali, in netto contrasto con le previsioni dell’art. 6 del Ccnl, più volte citato, dal percorso decisionale in tema di ripartizione del fondo d’ Istituto configura una oggettiva limitazione, dell’attività sindacale in un suo aspetto, la contrattazione integrativa, di grande importanza nell’ambito della complessiva opera di tutela dei lavoratori associati…”
Roma, 30 agosto 2006
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