
Il CSPI esprime il parere sull’Osservatorio nazionale per l'istruzione tecnica e professionale
I rappresentanti della FLC CGIL si astengono e rilasciano una dichiarazione a verbale di preoccupazione per una riforma che nel suo complesso trasformerà gli istituti tecnici e professionali.


Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) nella riunione del 25 ottobre 2023 ha espresso a maggioranza il proprio parere sullo schema di «Decreto concernente le modalità di funzionamento dell'Osservatorio nazionale per l'istruzione tecnica e professionale”.
Si tratta del primo provvedimento attuativo del DL 144/2022 convertito in legge 175/2022, che (agli articoli 26,27, 28) prefigura una vera e propria riforma dell’istruzione tecnica e professionale.
I componenti la delegazione della CGIL all’interno del CSPI si sono astenuti rispetto al parere messo in votazione nella riunione rilasciando una dichiarazione a verbale. Questo perché, pur consapevoli che il CSPI è chiamato ad esprimersi su un provvedimento applicativo di una legge (DL 144/2022) e pur apprezzando le modifiche proposte nel parere, non hanno potuto fare a meno di rilevare come la norma primaria intervenga in modo problematico sul sistema di istruzione tecnica e professionale avviando una modifica che altera senso e finalità di un segmento scolastico di grande importanza per tanti studenti e studentesse.
In attuazione di questa riforma degli istituti tecnici e professionali sono previsti una serie di ulteriori provvedimenti che modificheranno gli aspetti ordinamentali, curriculari ed organizzativi.
Inoltre il MIM ha preannunciato anche un disegno di legge che interverrà sulla filiera formativa tecnologico-professionale e che, attraverso una maxi sperimentazione, stravolgerà l’impianto ordinamentale della scuola secondaria e l’orientamento verso gli studi universitari prevedendo, tra le altre cose, la riduzione del tempo scuola e di un anno del corso di studi della scuola superiore.
Alla luce di tutto ciò la FLC CGIL, attraverso i propri rappresentanti e in tutti i luoghi dove è presente, non farà venir meno il proprio contributo di critica e di proposta rispetto a provvedimenti che riguardano i diritti fondamentali di cittadinanza a partire dal diritto all’istruzione.
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