
Interrotta la trattativa per i Dirigenti Scolastici
Nella tarda serata di ieri 6 marzo le Organizzazioni Sindacali presenti al tavolo della trattativa con l’ARAN hanno deciso di interrompere il negoziato.


Nella tarda serata di ieri 6 marzo le Organizzazioni Sindacali presenti al tavolo della trattativa con l’ARAN hanno deciso di interrompere il negoziato.
La decisione si è resa necessaria in seguito alla illustrazione da parte dell’ARAN delle risorse considerate disponibili per il contratto e delle prime ipotesi di distribuzione delle stesse nelle voci stipendiali.
Essendo stata constata l’impossibilità di realizzare attraverso quelle risorse il raggiungimento dell’obiettivo, pure chiaramente indicato nell’atto di indirizzo del governo, di un allineamento anche sul piano economico, alle altre dirigenze pubbliche, tutte le delegazioni sindacali presenti al tavolo della trattativa hanno convenuto unitariamente sulla necessità di un confronto politico urgente con il Ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, e con il Ministro della Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro. La richiesta di incontro, già formalizzata, sarà presentata nella mattinata di oggi 7 marzo.
Ovviamente "interruzione" non significa "rottura". La verifica politica richiesta ha infatti l’obiettivo di richiamare il governo alle responsabilità derivanti dagli orientamenti espressi nell’Atto di indirizzo all’ARAN anche in ordine al reperimento delle risorse necessarie.
Questa la conclusione di un incontro che ha visto nella prima parte le delegazioni di parte pubblica e sindacali impegnati nel dibattito su alcuni istituti importanti del contratto. L’attenzione si è concentrata sul tema della verifica dei risultati e sulla valutazione dei dirigenti scolastici.
Rispetto al testo predisposto sono emersi dei rilievi di varia natura che l’ARAN si è impegnata a prendere nella dovuta considerazione. Negli interventi della delegazione CGIL si è messo l’accento sulla necessità che nel contratto,
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vengano richiamati chiaramente i due organi della valutazione (quello "responsabile" finale, cioè il direttore regionale, e quello, eventualmente "plurale", di prima istanza, che dovrà operare sulla base delle verifiche in situazione
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sia più esplicito il riferimento alla conoscenza diretta del valutato da parte dell’organo valutatore di prima istanza, previsto dal D.L.vo 286
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che la finalizzazione della valutazione ad alla crescita professionale del valutato si concretizzi in scelte procedurali coerenti e condivise. Andrebbe verificata, a tal proposito, la possibilità di una periodicità non rigidamente annuale, studiandone la ricaduta anche sul piano della retribuzione di risultato.
Nel confronto è riemerso il problema della valutazione relativa al presente anno scolastico. Catalano, a nome della delegazione CGIL, ha presentato la proposta elaborata dall’Esecutivo Dirigenti scolatici CGIL e ha richiamato, sulla valutazione dell’anno scolastico 99-00, gli orientamenti comuni anche alle altre organizzazioni (annullamento degli effetti, per le ragioni note).
L’ARAN ha convenuto che l’anno in corso non può non essere considerato un anno di transizione e non possono quindi valere da subito le scelte che verranno definite nel contratto.
E’ stato anche proposto da varie delegazioni il testo concordato di un possibile articolo 1 che fissa in modo avanzato il ruolo del dirigente scolastico. Questi i termini: "Il Dirigente Scolastico (…), assicura, nel rispetto delle competenze degli Organi Collegiali, il funzionamento generale dell’Istituzione scolastica (…), ne promuove e sviluppa l’autonomia sul piano gestionale e didattico, assicura l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all’apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa delle famiglie".
Per riconoscimento di tutti, il lavoro fin qui condotto sulla parte normativa, viene considerato positivo e abbastanza vicino ad una conclusione condivisa.
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