
Istruzione tecnica: quale riforma per il PNRR?
Il DM 269 del 31 dicembre 2024 avvia, in sordina, la riforma dell’istruzione tecnica prevista dal PNRR


Come avevamo già riferito, tra le misure introdotte dal decreto legge 208 del 31 dicembre 2024 rientra la Riforma degli istituti tecnici – prevista dalla misura 4, componente 1 del PNRR .
Il decreto legge n. 208/24 all’art. 9 interviene sull’articolo 26 comma 4 del DL 23 settembre 2022, n. 144, con l’aggiunta del comma 4 bis al fine di individuare le misure necessarie per l’attuazione, secondo quanto previsto dallo stesso art. 26, della riforma dell’istruzione tecnica da attivare a partire dall’anno scolastico 2025/26 previa emanazione di un decreto del Ministero dell’istruzione concernente le prime misure per l'attuazione della riforma dell'istruzione tecnica.
Al fine di dare tempestiva attuazione al comma 4 bis dell’articolo 26, è stato emanato il Decreto ministeriale 269 del 31 dicembre 2024 che è stato pubblicato, però, solo in data 11 febbraio 2025 sul sito del Ministero dell’istruzione, vale a dire il giorno successivo alla scadenza delle iscrizioni per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione.
La data del 31 dicembre rappresentava, ovviamente, un limite invalicabile trattandosi di una milestone (M4- C1-10) già differita al 31 dicembre 2024 e perciò non ulteriormente prorogabile.
Quello che lascia a dir poco interdetti è che l’art. 2 del DM 269/2024 preveda che già nell’ambito della progettazione didattica per l’anno scolastico 2025/2026, si applichino tutte le modifiche previste per l’applicazione dei criteri indicati dall’art. 26 comma 2, lettere a), n. 1, n. 1-bis e n. 2, primo periodo, b), c), d) e) e f) riguardanti del DL 144/2022.
Per cui, a partire dall’anno scolastico 2025/2026 le istituzioni scolastiche che erogano percorsi di istruzione tecnica dovranno:
- adattare i curricoli di istituto prevedendone l’aggiornamento e il rafforzamento per “consentire agli studenti l’acquisizione dei saperi e delle competenze essenziali per l’esercizio delle professioni tecniche, l’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni, l’accesso all’università e agli istituti tecnologici superiori (ITS Academy)”;
- adottare metodologie didattiche per competenze mirate all’integrazione dei saperi “che si sviluppa attraverso una progettazione interdisciplinare e multidisciplinare da realizzarsi, tra l’altro, attraverso l’organizzazione della didattica per unità di apprendimento…”;
- adottare “interventi personalizzati, individuali o per gruppi-classi, anche con l’impiego di metodologie differenziate, nonché attraverso una riorganizzazione delle compresenze…”;
- adottare un “rafforzamento dei raccordi con il mondo del lavoro e dei contesti produttivi di livello locale, nazionale e internazionale” favorendo “la programmazione di attività didattiche in tutte le forme di alleanza scuola-impresa (..) avvalendosi dell’apporto formativo delle imprese e degli enti del territorio”;
- adottare l’aggiornamento del Profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) dello studente;
- adottare “interventi volti a facilitare il raccordo con i percorsi di istruzione terziaria degli ITS Academy di cui alla legge 15 luglio 2022, n. 99 e i percorsi delle lauree professionalizzanti disciplinate dalla legge 8 novembre 2021, n. 163…”;
- adottare modelli di formazione che prevedano “per i docenti delle discipline professionalizzanti e per gli insegnanti tecnico pratici, periodi di osservazione in aziende delle filiere produttive di riferimento e affiancamento tutoriale per l’aggiornamento in ordine alle innovazioni introdotte nei contesti lavorativi, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato”;
- adottare processi di internazionalizzazione attraverso “il conseguimento di certificazioni internazionali che attestino le competenze linguistico-comunicative in lingua straniera (…..) una più efficace e strutturale introduzione dell’apprendimento integrato dei contenuti formativi in lingua straniera (CLIL).. anche con il supporto dei conversatori di lingua in compresenza con i docenti di tutte le discipline”;
- adottare “accordi denominati «Patti educativi 4.0», stipulati a livello regionale o interregionale, che prevedono la partecipazione degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy) di cui alla legge 15 luglio 2022, n. 99, delle università e dei centri di ricerca, degli enti di formazione accreditati dalle regioni, delle imprese che operano nel sistema produttivo, di altri soggetti pubblici e privati”;
Come primo punto, va osservato che tutte le misure sopra elencate “sono adottate nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
Un secondo punto, niente affatto trascurabile, è che il DM 269 è stato pubblicato sul sito del ministero a iscrizioni ormai chiuse. Sarebbe stato certamente più opportuno, vista la complessità delle modifiche previste, procrastinare di un ulteriore anno scolastico l’avvio del nuovo percorso facendolo partire nell’A.S 2026/27. Ci chiediamo quale credibilità possa assumere un progetto di riforma così complesso, a prescindere dai tempi imposti dal PNRR.
Da ultimo: sembra evidente che i cosiddetti «Patti educativi 4.0» ricalchino e riproducano la logica degli accordi di rete regionali che, nella filiera formativa tecnologico-professionale, sono denominati “campus”, per cui qui sorge il sospetto che, di fatto, l’attuazione della riforma della degli istituti tecnici richiesta dal PNRR (Riforma 1.1 - M4C1 del PNRR) finisca per essere sostituita dalla riforma introdotta con la filiera formativa tecnologico-professionale, senza che quest’ultima sia mai stata inserita tra le riforme previste dal PNRR.
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