
Meno risorse meno scuola: che fine fa la terza area degli istituti professionali?
Già nello scorso mese di settembre avevamo segnalato, nel denunciare la diminuzione delle risorse per il "fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa" previste dalla legge n. 440/97, il rischio che correva la terza area dei corsi degli istituti professionali.


Già nello scorso mese di settembre avevamo segnalato, nel denunciare la diminuzione delle risorse per il "fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa" previste dalla legge n. 440/97, il rischio che correva la terza area dei corsi degli istituti professionali.
Ancora una volta, purtroppo, siamo stati bravi profeti, ed ora molti istituti professionali si trovano nelle condizioni di non disporre di risorse per finanziarie la terza area, prevista dalla legge e parte integrante del curricolo.
Una situazione grave, inaccettabile, che necessita di risposte immediate, perché pregiudica pesantemente il diritto allo studio degli studenti che frequentano quei corsi e la qualità del servizio prestato dalla scuola pubblica.
Sorge il sospetto che dietro scelte di politica finanziaria, ancora una volta, ci siano ben altre motivazioni, che riguardano la volontà di perseguire un progressivo peggioramento della qualità della scuola pubblica a tutto vantaggio di altri soggetti, privati.
Abbiamo chiesto, con la lettera che di seguito riportiamo, l’intervento dell’Amministrazione per sanare nell’immediato la situazione che si sta determinando in quegli istituti, ed un incontro per garantire nel futuro il sereno e regolare svolgimento delle attività curricolari.
Roma, 13 gennaio 2003
Testo lettera inviata al Dott. Pasquale Capo, e per conoscenza alla Dott.ssa Maria Grazia Nardiello e alla Dott.ssa Domenica Testa , a firma del segretario generale Enrico Panini il 9 gennaio 2003.
Dottor Capo,
ci stanno giungendo diverse segnalazioni da parte di nostre strutture e di alcuni dirigenti di istituti professionali, riguardanti l’insufficiente finanziamento della terza area dei corsi di istruzione professionale.
Nella sostanza le scuole lamentano la mancata disponibilità di risorse finanziarie per coprire gli impegni già presi per quelle attività, previste dalla legge, parte integrante del percorso scolastico. Per queste ragioni non si può ipotizzare una loro sospensione, che oltretutto potrebbe configurarsi come interruzione di pubblico servizio e farebbe venire meno lo stesso svolgimento dei 200 giorni minimi di lezione, ma soprattutto verrebbe leso il diritto allo studio a tutti gli
studenti degli istituti professionali ed in particolare a quelli che stanno frequentando il 4° e 5° anno, che si troverebbero nell'impossibilità di completare la loro formazione, peraltro già iniziata. Ma non ci sono risorse per il loro svolgimento!
E’, evidentemente, una situazione grave e che richiede soluzioni urgenti.
Con la presente, siamo quindi a chiedere il suo intervento che, nell’immediato, dia una rapida e positiva risposta al problema, accreditando alle istituzioni scolastiche interessate i relativi fondi.
E’ altresì evidente che su tutta la materia si dovrà per il futuro garantire tempestività e certezza nell’accreditamento alle istituzioni scolastiche delle risorse necessarie al sereno e regolare svolgimento delle lezioni.
A tal fine siamo a richiederLe un incontro urgente.
In attesa di un Suo gentile riscontro, porgiamo distinti.
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