
Ministro Moratti: zero in sicurezza
Inizia un nuovo anno scolastico con i soliti problemi e incertezze


Mentre Tremonti tenta di fare l’ ennesimo blitz sul condono edilizio e la Moratti continua nel tentativo di smantellare la scuola pubblica, inizia un nuovo anno scolastico con i soliti problemi e incertezze. In questi giorni gli oltre 40 mila edifici scolastici saranno frequentati, ogni giorno e per tutto l’anno scolastico, da circa dieci milioni di persone tra alunni e operatori.
Al suono della campanella gli alunni, i docenti, il personale ausiliario tecnico e amministrativo vedranno, nella maggior parte dei casi, le loro scuole con veste di sempre: pavimenti sconnessi, mura scalcinate e ammuffite, infissi consumati dal tempo, palestre bagni e aule inagibili, uscite di sicurezza inesistenti o sbarrate, fili dell’impianto elettrico pendolanti, laboratori non a norma. Insomma studieranno e lavoreranno nello stesso ambiente di degrado che avevano lasciato qualche mese prima. In alcuni casi troveranno transenne e impalcature, lavori in corso con cui dovranno condividere qran parte della loro giornata per lungo periodo dell’anno. Pur nel disagio dovranno sentirsi fortunati perché quel comune, quella provincia ha ancora qualche risorsa da investire per la scuola.
Eppure i luttuosi fatti del Molise avevano riproposto, in tutta la loro drammaticità, all’attenzione dell’opinione pubblica l’emergenza edilizia scolastica. A quel tragico evento sono succeduti altri episodi preoccupanti dove solo per puro caso è stata evitata la tragedia. Tutto questo sembra non sfiorare la politica di questo Governo e di questo Ministro preoccupati più a pagare il conto al proprio elettorato che a mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Basti pensare al “bonus” per le famiglie che hanno scelto la scuola privata. Evidentemente per questo Governo e per questo Ministro la sicurezza nella scuola non è un’emergenza; evidentemente gli alunni che frequentano scuole non a norma – ce ne sono anche nell’istruzione privata – sono considerati “figli un dio minore”. I fatti lo testimoniano: nella finanziaria e nel DPEF non v’è traccia di un euro di investimento su questo terreno.
Eppure il Ministro Moratti conosce benissimo le condizioni in cui versano gli edifici adibiti ad uso scolastico ( vedi nostro monografico “Edilizia scolastica: è emergenza…e non da oggi”). Il Ministro sa benissimo che se non vengono stanziate risorse destinate a “bonificare” gli edifici scolastiche gli enti locali non saranno in grado di far fronte alla scadenza voluta dal legislatore che impone la messa a norma degli edifici entro il 31 dicembre 2004. Lo sa il Ministro e lo sa lo stesso Governo che, per tutta risposta, ha tagliato, nella passata finanziaria, i fondi destinati agli Enti locali.
Il Ministro Moratti e il Governo meritano zero in sicurezza perché non hanno fatto e non hanno voluto fare nulla!
Quello che oggi serve alle scuole è una politica che imponga al Governo un radicale cambiamento di tendenza in materia di igiene e sicurezza nelle istituzioni scolastiche. Proprio per questo CGIL-CISL-UIL confederali e della scuola, hanno predisposto, già in aprile, una piattaforma rivendicativa in cui non solo si chiede lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie necessarie per far fronte all’emergenza edilizia scolastica e per l’applicazione completa delle norme sulla sicurezza nelle scuole, ma si chiede di mettere la scuola italiana in condizioni di assolvere ad un suo compito istituzionale ossia formare le coscienze dei giovani anche sul terreno della salute e della sicurezza.
Con la piattaforma, che verrà presentata nell’iniziativa unitaria che si terrà in Molise nel mese di ottobre, le organizzazioni sindacali confederali e di categoria avviano una campagna nazionale di sensibilizzazione sulla materia che deve coinvolgere i cittadini, le associazioni, i genitori, gli alunni, i lavoratori per chiedere con forza al mondo politico, ai soggetti istituzionali, agli Enti locali impegni concreti e certi affinché le nostre scuole siano effettivamente sicuri. Per chiedere al Governo di operare affinché venga rispettata la messa a norma degli edifici scolastici entro la scadenza voluta dal legislatore, dichiarando fin d’ora la contrarietà alla logica della proroga. Per far predisporre all’interno del prossimo DPEF un piano pluriennale di investimento:
· per l’edilizia scolastica;
· per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili;
· per la realizzazione, con programmi vincolanti, di una mappatura dei rischi interni ed esterni agli edifici scolastici presenti nel territorio nazionale;
· per la realizzazione di processi di formazione e informazione permanenti e ricorrenti in tema di igiene e sicurezza;
· per garantire alle scuole tutta la strumentazione e il supporto per una concreta applicazione delle norme sulla sicurezza.
La sicurezza nelle scuole è una battaglia di civiltà. Il sindacalismo confederale, il mondo della scuola, e il mondo del lavoro deve sentirsi pienamente impegnato e deve farsi interprete del bisogno di una scuola sicura che alunni, genitori ed operatori da anni invocano. E’ intollerabile per un paese civile non rispondere a questa esigenza. Ciò che è successo in Molise non deve mai più ripetersi!
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