
Recupero per alunni diversamente abili
Tra le questioni aperte dalle iniziative sui recuperi c'è tutta la partita che riguarda gli alunni diversamente abili.


Nonostante fosse evidente che gli spazi di autonomia scolastica lasciavano agli organi collegiali preposti alla programmazione delle attività (Collegio dei docenti e consigli di classe) tutta l’autonomia per deliberare nel merito, mentre le risorse date, evidentemente, ne lasciavano assai meno, non sono mancati in merito dubbi e veti. Ciò ha spinto qualcuno, tra cui la presidenza della FISH, a ricorrere a indicazioni ministeriali che fissassero dei minimi settimanali (per un’attività che però non è detto sia a cadenze settimanali omogenee)
Le indicazioni ministeriali, diramate con la nota 1855 del 18 giugno 2008 del Direttore Generale per gli Ordinamenti, ribadiscono giustamente tre cose:
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la decisione per la frequenza ai corsi dell’alunno è del Consiglio di Classe, sulla base dei criteri stabiliti dal Collegio docente;
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la decisione sulla presenza del docente di sostegno e del numero di ore per cui questa è necessaria appartiene al Consiglio di Classe (non vi sono quindi limiti né minimi né massimi al di fuori di quelli che decide di darsi il consiglio di classe);
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il docente di sostegno viene retribuito secondo le norme contrattuali, vale a dire i 50 euro l’ora previsti per i corsi di recupero, come tutti gli altri docenti che vi partecipano.
Il tutto naturalmente si scontra con la già citata limitatezza delle risorse, che vanno sempre tenute in considerazione, ma ciò che emerge è l’affidamento nelle mani della gestione collegiale e autonoma della scuola delle scelte di gestione più opportune ed equilibrate in merito all’argomento.
Roma, 19 giugno 2008
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