
Risoluzione Anti-gender del leghista Sasso: una deriva illiberale e antidemocratica
La VII Commissione della Camera ha approvato la risoluzione “Adozione di linee guida volte a favorire il rispetto delle differenze nel sistema scolastico”.


Mentre l’anno scolastico inizia tra vecchi e nuovi problemi, la maggioranza di governo trova tempo ed energie per intervenire anche su un tema come quello dell’orientamento sessuale e di un sano sviluppo psico-fisico.
Il testo della risoluzione va in direzione opposta a quella delle Linee guida nazionali “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione” infatti troviamo, ancora una volta, l’evocazione della fantasmatica “ideologia gender” tuttora priva sia di prove di esistenza che, di conseguenza, di validazione scientifica. Ulteriormente inaccettabile è la palese mancanza di rispetto per l’autonomia scolastica, sulla quale si pretende di intervenire imponendo scelte su cui le istituzioni hanno invece piena titolarità e la delegittimazione del ruolo del Collegio Docenti quando si prevede che per attivare una discussione aperta e condivisa debbano essere sempre coinvolti i genitori.
Consideriamo inopportuno il riferimento a Papa Francesco poiché si pone al di fuori dell’irrinunciabile principio della laicità dello Stato e delle sue istituzioni. La scuola ha invece l’obbligo di avere come riferimento la Costituzione Italiana a partire dall’articolo 3: è in tale prospettiva che evidentemente va rivolto ogni progetto educativo che intenda affrontare le tematiche relative alla relazionalità, al rispetto delle differenze, alla sessualità e all’orientamento di genere; progetto che in ogni caso dev’essere finalizzato alla promozione della libertà, della consapevolezza, della responsabilità contro ogni discriminazione. Tematiche sulle quali è d’obbligo un approccio attento, delicato e sommamente responsabile. A fronte della drammatica frequenza e gravità degli episodi di violenza maschile contro le donne in ambito domestico nonché di quella di stampo omotransfobico è necessario promuovere davvero una cultura del rispetto contro ogni violenza e discriminazione.
Se si vuole davvero sostenere le scuole nel loro lavoro, invece di trasformarle in destinatari passivi di una superfetazione di documenti, che nel caso in oggetto appaiono ispirati da una sorta di furore ideologico obnubilante, occorre piuttosto adoperarsi per garantire alle istituzioni deputate alla formazione democratica delle giovani generazioni le condizioni, le risorse, gli organici, la cura delle professionalità necessarie per interpretare al meglio la loro autonomia nel rispetto del dettato costituzionale e della normativa vigente.
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